martedì 25 settembre 2007

Come nasce un gioiello

La fase ideativa
Il primo atto per la realizzazione del gioiello è la sua rappresentazione che deve coniugare la fantasia con le indicazioni specialistiche. E necessario completare i disegni fornendo informazioni precise sui materiali e sul metodo di lavorazione (le gemme da utilizzare, il metallo, il tipo di incastonatura e la rifinitura), in questo modo l’artigiano sarà orientato con precisione alla realizzazione dell’oggetto.

La fase progettuale
· Tecnica all’avanguardia: la prototipazionea a computer.
I disegni vengono disposti per un’analisi finale, e solo alcuni di essi vengono scelti per essere eseguiti con la tecnica della prototipazione; il disegno subisce una conversione in algoritmo mediante il rilevamento di numerosi segni grafici necessari al software di progettazione. In questo modo si ottiene una figura tridimensionale, sulla quale è possibile intervenire per apportare numerose modifiche estetiche, fino a raggiungere il risultato desiderato. Il risultato finale è un’immagine “fotografica” molto simile alla realtà.
Questa metodica è sicuramente di grande impatto rispetto la procedura di realizzazione artigiana. Essa offre numerosi vantaggi quali l’elaborazione stilistica del cliché praticamente illimitata, la possibilità di presentare l’oggetto già nella sua veste definitiva, la condivisione mediale, l’archiviazione e tutti quegli aspetti di convenienza propri dei supporti informatici.
L’ultima fase della progettazione è la prototipazione cioè la trasformazione dell’oggetto virtuale in un modello in resina. Allo scopo ci si avvale di macchinari ad alta tecnologia.
· Tecnica artigianale: la lavorazione a mano.
Il modellista interpreta il disegno secondo la prassi artigiana. Inizialmente si sceglie la gemma che sarà incastonata sull’anello, poi si procede con la lavorazione di una cera particolarmente resistente, fino ad ottenere un prototipo che in seguito, sarà fuso in metallo.Tutto lascia intuire come la competenza del modellista sia indispensabile per ottenere un risultato conforme al disegno. Rapidità ed abilità sono il risultato dell’esperienza, ma la capacità dell’artigiano dimora nella natura stessa della persona, esprime il suo talento unico ed inimitabile.
La modellazione della cera è una tecnica che consente vantaggiose modifiche in corso d’opera.
Per questo il “modellista” si distingue dagli orefici addetti alla produzione, dato che riesce a realizzare l’oggetto anche da un disegno privo di quote, individuando le proporzioni e stabilendo le modalità operative più convenienti.

La microfusione

Con la microfusione una o più cere (di gioielli diversi) vengono unite ad un asse portante a formare così una specie di “alberello” che viene posizionato in un contenitore metallico a forma di cilindro e immerso in una colata di gesso: avremo dunque un cilindro di gesso con all’interno le nostre forme di cera che hanno “stampato” la loro immagine all’interno del cilindro. Successivamente il cilindro, verrà messo in un forno, a temperatura elevata, e la cera al suo interno si scioglierà lasciando un calco perfetto, pronto per essere nuovamente riempito d’oro fuso che, sostituendo la cera, dà forma agli oggetti.
Questo sistema è valido sia per la resina, realizzata con la prototipazione, che con la cera lavorata a mano.
Gli oggetti ottenuti, in oro, sono ancora ad uno stato grezzo; si rende perciò necessario sottoporli ad un trattamento “cosmetico” nel quale il modellista li lavora adeguatamente e li prepara per consegnarli all’incastonatore.

L’incastonatura
Per incastonatura si intende l’arte di “fissare” le gemme sulla montatura, ovvero sull’oggetto in oro; è un processo raffinato che richiede maestria ed esperienza. Il lavoro viene realizzato con il bulino, un ferro adatto all’incisione del metallo; le gemme vengono posizionate negli spazi appositamente preparati dall’incastonatore e poi bloccate con delle punte di oro, dette “granette”.

Finitura e presentazione
L’oggetto incastonato deve poi essere pulito, sottoposto a lucidatura ed a insaponatura ad ultrasuoni, per liberarlo dalle impurità più nascoste e restituirgli la brillantezza tipica dei gioielli che tutti noi siamo abituatati a vedere nelle vetrine dei negozi.

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