martedì 25 settembre 2007

Valenza, storia e posizione


La città di Valenza, in provincia di Alessandria (Piemonte), dà il nome ad uno dei distretti più noti e importanti nel settore della gioielleria. I suoi confini sono tracciati dal Po e dal Monferrato ed occupa una posizione baricentrica rispetto al vecchio triangolo industriale: è a 100 km di distanza da Genova, Milano e Torino.Di antiche origini fu conquistata dai romani nel II secolo a.C. e ribattezzata "Forum Fulvii Valentini". Delle sue antiche mura difensive, rase al suolo da Napoleone, rimane solo un tratto detto della "Colombina". Attualmente la città è composta da una parte vecchia, situata dentro il perimetro delle antiche mura e una parte moderna. La principale vocazione della città è, come già espresso prima, l'industria orafa. Questa tradizione nacque verso la fine dell'Ottocento, quando Vincenzo Melchiorre, di ritorno da Parigi, iniziò a produrre gioielli in oro e pietre preziose. Prima della Prima Guerra Mondiale già esistevano più di 40 imprese. Il vero boom si è verificato nel dopoguerra: nel 1945 già operavano più di 300 aziende. Nel distretto valenzano, ampio poco più di 50 kmq, risiedono 33.590 abitanti, in larga parte occupati nella produzione di gioielli. Il settore orafo comprende 1.300 aziende con 7.000 addetti; la produzione, che per la metà è esportata, è pari a circa a 3.000 miliardi di lire. Ogni anno, nel distretto vengono lavorate circa 30 tonnellate d'oro e l'80% delle pietre preziose importate in Italia. Le dimensioni delle imprese sono nella maggioranza di tipo artigianale e la forza lavoro specializzata nelle produzioni orafe è quasi tutta locale. Molto diffusa è la subfornitura, che si caratterizza per la stabilità e la continuità dei rapporti fra committenti e fornitori.I punti di forza del distretto sono un vasto patrimonio di know-how tecnico e professionale, maturato in oltre 150 anni di tradizioni orafe artigianali; la presenza di lavoratori qualificati, con conoscenze che vengono trasmesse e sono assimilate direttamente "on the job", con rapidità di aggiornamento al mutare delle richieste del mercato.Del distretto va segnalata l'elevata propensione all'imprenditorialità, una risorsa importante che ha permesso all'intero sistema produttivo di mobilitare le energie di tutti i segmenti della popolazione, in particolare quella femminile. Per molte aziende la partecipazione alle rassegne espositive specialistiche, nazionali ed internazionali, è una grande occasione per affacciarsi sui nuovi mercati. Negli ultimi anni, inoltre, molte aziende che un tempo erano specializzate nella commercializzazione e seguivano direttamente i rapporti con i clienti, sono entrate nell'orbita delle grandi "firme" internazionali della gioielleria che, da un lato, offrono certezze di lavoro ma, dall'altro, ne limitano l'autonomia.Del resto il mercato è percorso da correnti tumultuose che ne hanno ridisegnato profondamente le caratteristiche: nel passato i piccoli produttori operavano sul mercato finale direttamente o attraverso una rete di rappresentanti che raggiungevano i piccoli negozi indipendenti di gioielleria. Oggi, la sempre maggiore diffusione della distribuzione organizzata, la notorietà dei marchi mondiali e l'affollamento delle campagne pubblicitarie lasciano decisamente meno spazi alle micro aziende artigiane.

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